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Bebè in arrivo? cosa regalare?

di Silvia Negri il nov 19 2020
REGALI PER L’ARRIVO DI UN BEBE’ Una delle prime domande che ci poniamo quando un’amica è in dolce attesa è cosa regalare per la nascita di un bambino? meglio fare un regalo alla mamma? Come comportarsi? meglio fare visita al neonato in ospedale o a casa? Ecco alcune regole di buona educazione che sarebbe importante seguire per rispetto di mamma e bimbo...   Partiamo da cosa non regalare: Se la mamma è in meno di cinque mesi solitamente si fa ill regalo a lei, scegliete un regalo collegato alla gravidanza come ad esempio un chiama angeli o le carte gravidanza  Da evitare biberon e succhietti: sono articoli che vengono scelti solitamente dalle mamme, in base alle esigenze del bambino in un momento successivo (anti colica, anti rigurgito, senza siliconi ecc.), solitamente viene consigliato l'acquisto di un biberon per andare in ospedale nel corso preparto quindi è probabile che l'abbiano già. Se volete regalare un capo di abbigliamento, scegliete articoli che possano essere sfruttati nei mesi successivi alla nascita, evitate body e tutine in taglia nascita (taglia 1 mese, 3 mesi o ancor peggio 0), perchè sono i primi acquisti che si fanno di solito nel corredino e vengono in genere utilizzati per poco tempo, oppure optate piuttosto per must have, come il berrettino, prezioso nelle prime settimane di vita in qualsiasi stagione, come quelli in bamboo biologico certificato. Non regalate prodotti cosmetici da supermercato (creme, bagnoschiuma,salviette...) contenenti paraffina, siliconi, petrolati e oli minerali, meglio scegliere cosmetici ecobio, con ingredienti naturali, senza derivati petrolchimici e biodegradabili per l’ambiente, per proteggere la pelle delicata del bambino, come i prodotti Bubble&co, perfetti per il cambio, bagno e cura del corpo di bambini e non. Meglio evitare girello e box, articoli di puericultura su cui circolano pareri (dei pediatri) contrastanti, a meno che non abbiate una richiesta specifica dei genitori, noi consigliamo sempre e solo le fascia portabebé elastica o rigida per i primi mesi oppure il marsupio ergonimico a partire dai 3/4 mesi. questi supporti mettono il bambino in una posizione corretta per la sua schiena e gli permettono di abbracciare la mamma ogni volta che ne sentirà il bosogno, lasciandola comunque libera. Sono di moda, soprattutto nei Baby Shower organizzati dalle amiche, le torte di pannolini: sono un'ottima idea perchè i pannolini non bastano mai! e sono un regalo davvero utile. …  PER NON SBAGLIARE  Consigliato dai pediatri, perché allontana il rischio di soffocamento in culla (SIDS), e molto pratico, il sacco nanna, invernale o estivo, con ampia scelta di budget di spesa per la nanna notturna o il cuscino Cocoona Baby, adatto per i primi mesi di vita permette di tenere il bambino in posizione leggermente inclinata: indispensabile in caso di problemi di reflusso. Utili senz'altro anche il cuscino per l’allattamento, la cover per l'ovetto traspirante che regola la sudorazione e in caso il bimbo la sporchi si lava in un attimo oppure la tendina che lo protegge dal sole durante le passeggiate o i brevi spostamenti. Un altro must have per una neomamma è senz'altro la swaddle o mussola di cotone: un prodotto davvero versatile! si può utilizzare ad esempio per asciugare il bambino dopo il bagnetto, per ripararlo da sole o da una leggera aria, oppure come telo per appoggiare il bimbo e farlo giocare sul prato, per cambiarlo, o....  Perfetti i libri in stoffa o impermeabili (da usare durante il bagnetto) per i neonati, non così facili da trovare; colorati e sicuri quelli di Lilliputiens Particolarmente apprezzate dai genitori, le cornici e gli album per custodire i momenti più belli, che meritano di essere stampati all'interno dei quali è possibile mettere un calco in gesso della manina o del piedino. Un'idea nuova sono Le Carte del Bebè, cartoline da fotografare assieme al bebè quando raggiunge "traguardi importanti" ad esempio la prima volta che dirà mamma o papà, il primo sorriso, la prima pappa, e via così... Arcobaleni, serpentine di giochi ed altri elementi colorati e allegri, che rallegreranno con estro le giornate dei neo genitori con i loro piccoli a passeggio, e non passeranno sicuramente inosservati.   BON TON ED EDUCAZIONE NON PASSANO MAI DI MODA E per chi ama regalare i fiori? Meglio evitare omaggi floreali in ospedale (spesso sono vietati proprio dalle strutture ospedaliere), invece se andate a casa meglio scegliere fiori non troppo profumati, per evitare di infastidire l’olfatto sensibile di mamma e bambino. Data la ricerca di equilibrio della nuova famiglia, è bene organizzare preventivamente le visite e non presentarsi nei primi giorni dopo la nascita. Se il nuovo arrivato ha un fratellino o una sorellina, è bene portare un piccolo dono anche per il maggiore. Evitate di trattenervi troppo, perché magari il piccolo dovrà riposare o la mamma allattare, no ai baci al bambino e non prendetelo in braccio, se non vi viene proposto dai genitori. Evitate di toccare il bambino in particolar modo le mani, ma soprattutto non stressate la neo mamma creandole ansia, con domande su dove e quanto dorma il bambino o se allatta o meno. Consigli non richiesti non sono consigli e, in questi casi, ascoltare ed offrire conforto, sostegno e fiducia valgono più di ogni regalo.
Come togliere il pannolino senza traumi | Le Coccole

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Come togliere il pannolino senza traumi

di Silvia Negri il nov 19 2020
Dal pannolino al Wc senza traumi Il pannolino ai bimbi va tolto quando è il momento giusto. I consigli dei pediatri dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Arriva l'estate e la bella stagione: per molti genitori è il momento giusto per iniziare a togliere il pannolino, soprattutto in vista dell'inizio della scuola materna a settembre. Ma sarà davvero il momento giusto per il bambino? Quando è il momento giusto? Rispondiamo a questa domanda  con l'aiuto gli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Prima di tutto bisogna capire quando è il momento giusto! Generalmente si parla di 2 anni per le bimbe e 3 per i bimbi. Ma ogni piccolo ha il suo tempo, dai 18 mesi in poi si può provare... Neonati e lattanti non hanno la capacità di decidere in modo autonomo quando fare la pipì: semplicemente quando la vescica è piena, il muscolo vescicale si contrae involontariamente con fuoriuscita delle urine. In pratica i neonati fanno spesso pipì, senza rendersene conto. La natura non dà al bambino piccolo la responsabilità di decidere di fare la pipì, o trattenerla, così come fino a un anno di età circa non gli dà la responsabilità di cammminare. Gradatamente il bambino impara a capire quando la vescica è piena.  Il controllo vero e proprio dei muscoli sfinterici si competerà verso i 4 anni, quando sarà in grado di trattenere la pipì se non è il momento opportuno.  È importante sottolineare che i bambini non vanno sgridati se si bagnano,perchè non hanno ancora raggiunto una sufficiente maturità: è un percorso lungo, con alti a bassi, non un evento immediato. Rimproverarli, è una cosa sbagliata, vanno al contrario incoraggiati.  Purtroppo accade spesso che i tempi legati allo "spannolinamento" siano legati più alle necessità di scuola e famiglia che alla reale consapevolezza del bimbo. Ci sono bambini che hanno al contrario bisogno di un processo più lungo di maturazione sia fisica che mentale per poterlo togliere, si può comunque provare e nel caso il bimbo non sia pronto aspettare qualche settimana, senza insistere per non causargli traumi, Ok, proviamoci... Quando iniziare In genere si procede d'estate: si stà più tempo insieme, ci si spoglia più facilmente, si può andare in giro per casa anche solo con una mutandina ed evitare quindi di bagnare pantaloni, slip, calzine e scarpine, con conseguente dispiacere del bimbo.   Come togliere il pannolino  Innanzi tutto occorre preparare il bambino al “grande evento” facendo compere con lui e facendogli scegliere le mutandine che preferisce. Mettere in bagno uno sgabellino e il riduttore del wc e/o il vasino. Far trovare al bimbo qualche libro e qualche giochino da utilizzare solo quando è sul water in modo che non si annoi e che non si stanchi. Anzi, all’inizio sarà stimolato ad andare in bagno poiché saprà che lì ci sono “quei giochi” Portare il bimbo in bagno a cadenza regolare (ogni 30 minuti circa) dicendo con enfasi “andiamo a fare pipì?” con il tono entusiasta di chi ha vinto al superenalotto! Non chiedetegli mai “devi fare pipì?” la sua risposta, al 99% sarà “no” Complimentiamoci con lui quando lo usa e gratifichiamolo spesso, ricordiamogli quanto è stato bravo e quanto siamo fiere di lui Stabiliamo con il bimbo un regalo speciale da comprare insieme se riesce a fare la pipì nel wc per tutto il giorno senza bagnarsi Ricordiamo che un incidente di percorso può accadere e non scoraggiamoci e non umiliamo il bimbo per questo anzi, rassicuriamolo e raccontiamogli un segreto: a volte è capitato anche a noi che un goccino di pipì sia finito sulle mutandine…non è certo la fine del mondo!!! Il regalino arriverà lo stesso, a patto però che non accada più. A cosa servono i pannolini a mutandina e le mutandine contenitive? I pannolini a mutandina in genere vengono utilizzati come "primo step" per far introdurre il bambino al percorso che lo porterà a lasciare il pannolino, proprio perchè si possono mettere e togliere come una mutandina; servono anche perchè la maggior parte dei bambini verso a partire dall'anno e mezzo preferiscono essere cambiati sfilando il pannolino, anzichè distesi sul fasciatoio... naturalmente non è per tutti così... Le mutandine contenitive si utilizzano invece quando si decide di togliere il pannolino, c'è poco tempo per correre al bagno ;-) ad esempio se dovete andare a far la spesa, o al cinema... in questo caso le mutandine assorbono una parte della pipì dando il tempo a mamma e bimbo di trovare un bagno. E' importante ricordare onde evitare spiacevoli inconvenienti che non sostituiscono un pannolino e non assorbono come un pannolino, tengono al massimo una pipì normale. Trovi le nostre mutandine per lo spannolinamento assorbenti e in 100% cotone bio: tanti modelli colorati per rendere ancor più facile e divertente questo passaggio! le trovi qui Durante gli spostamenti ti saranno senz'altro utili anche i vasini usa e getta!!! sono vasini in cartone che reggono il peso di un bambino fino a 30kg, occupano pochissimo spazio, sono pratici e una volta utilizzati si possono buttare nel primo bidone disponibile perchè sono anti odore e completamente biodegradabili!!! Sono davvero comodi quando si è in viaggio e il bagno non è proprio a portata di mano, anche perchè come potrai immaginare la resistenza del bambino all'inizio è limitata e non  può certo sopportare lunghe code (come all'autogrill)  nè tanto meno bagni sporchi  ;-)   Ti potrebbe interessare anche: I giochi che facilitano l'abbandono del pannolino

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Qualche consiglio per aiutare il bambino a fare la nanna

di Silvia Negri il nov 19 2020
Negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi libri per aiutare i genitori ad affrontare il momento della messa a letto dei bambini. Uno dei libri più famosi e discussi è quello del medico spagnolo Estivill, "Fate la nanna", basato su un metodo piuttosto duro che mira ad abituare i bambini ad addormentarsi da soli senza che i genitori accorrano al loro pianto.  Grazia Honegger Fresco, pedagogista, allieva di Maria Montessori nel libro "Facciamo la nanna" (Il leone verde) critica il metodo Estvill perchè "con questo metodo un bambino smette di piangere non perché ha imparato a regolare il proprio sonno, ma perché si è rassegnato, non senza tristezza, a rimanere da solo"; la pedagogista propone in alternativa un metodo basato sul rispetto dei ritmi naturali del bambino e sulla sua esigenza di essere consolato, ma sempre ponendo i giusti limiti.  Una buona giornata predispone a un buon sonno: la notte riflette molto il giorno... un neonato per essere sereno ha bisogno di passare del tempo da solo a sperimentarsi e a conoscersi atttraverso giochi ripetitivi, come ad esempio aprire e chiudere le manine sdraiato su un tappeto. E' importante preparargli un ambiente armonioso in cui si senta bene, che rispetti e incoraggi la sua autonomia, dove possa sperimentare le sue competenze e che susciti in lui interesse per ciò che ha intorno. Gli spazi andrebbero divisi distintamente: il posto della nanna non può e non deve essere confuso con quello del gioco o del cambio ad esempio Spesso, invece vengono confusi da stimoli eccessivi: troppi giochi, troppe cose attorno, troppe parole, continue proposte di gioco da parte di adulti sempre presenti... Creare un rituale per la nanna, breve ma rilassante, i bambini sono abitudinari, ad esempio il bagnetto con acqua calda (38°C) fatto verso le 18-20 e della durata di circa 20 minuti, una cena leggera e soprattutto niente giochi vivaci, in fine la lettura di un buon libro adatto all'età a voce bassa. Se si sveglia durante la notte non prendetelo subito in braccio, ma accarezzatelo al buio, parlate poco e a bassa voce. "La risposta pacata e tranquilla della madre è il miglior balsamo lenitivo e rafforzante. Le neomamme non devono farsi prendere dall'ansia ma cercare una tranquilla serenità. La ripetitività è il mezzo migliore per dare al piccolo quel quieto conforto che previene ogni timore di abbandono". Se la mamma allatta, sostiene Grazia Honegger, la cosa migliore è che il bambino dorma vicino a lei, in questo modo le fasi del sonno di mamma e bambino si rafforzano, garantendo un riposo migliore ad entrambi. Parlare al bambino in modo gentile ma fermo, senza scelte alternative gli dà sicurezza, ad esempio al momento della nanna  dire "Ora è il momento della nanna", e non "ti va di andare a nanna?", il bambino nel primo caso percepisce la certezza delle cose che vanno fatte quotidianamente e questo gli trasmette tranquillità, nel secondo invece è confuso. Compito del genitore è decidere per il bene del piccolo senza paura di reazioni oppositive o capricci.  

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Libertà e limiti secondo Maria Montessori

di Silvia Negri il nov 19 2020
Sfiniti dai pianti, frustrati o irritati dai capricci, addolorati di fronte a estenuanti battaglie e ribellioni apparentemente inspiegabili, combattuti e/o pentiti dopo avere alzato la voce o le mani: vi riconoscete?   Come fare quindi per uscire da questa lotta quotidiana con se stessi? Come comportarsi al meglio senza ricorrere a punizioni o misure drastiche per poi sentirsi in colpa? Come accompagnare i figli nella loro crescita senza intimidirli o reprimerli? Educare alle regole rispettando i desideri e bisogni è possibile e molto più efficace, perché si avranno dei bambini che obbediscono non per paura della punizione, ma perché sono felici di collaborare con le persone che amano di più al mondo: mamma e papà Il metodo Montessori prevede che i bambini abbiano libera scelta in ciò che fanno: ma se c’è libera scelta, allora i bambini fanno tutto ciò che vogliono, quando lo vogliono?. In “La mente del bambino” Maria Montessori ci racconta un episodio utile proprio a portar luce sulla questione: una donna in visita in una Casa dei bambini si rivolse ad un bambino chiedendogli: “Così questo è il posto in cui fate quello che volete, non è vero?“. E il bambino le rispose: “No signora, noi non facciamo quello che vogliamo, vogliamo quello che facciamo!“.Ecco la ricetta è un giusto equilibrio tra libertà e limiti “La libertà e la disciplina sono due facce della stessa medaglia: non può esserci l’una senza l’altra“.   Libertà, non significa “fare ciò che si vuole”, il bambino impara presto che la propria libertà ha un confine invalicabile: la libertà degli altri. Perché è importante porre dei limiti, e come farlo L’assenza di limiti e di regole che purtroppo non di rado si riscontra in molte famiglie rischia di creare un bambino totalmente incapace di autoregolazione e di interesse durevole, isolato dagli altri per via del proprio comportamento prepotente. Il problema di fondo sta nella visione negativa che si ha del limite. Spesso il genitore fatica ad imporsi con fermezza, non comprendendo l’importanza che ciò ha per una sana crescita del bambino: i limiti sono necessari perché offrono una guida, un orientamento alla condotta e quindi generano sicurezza e fiducia (e ciò non vale solo per i bambini, ma anche per gli adulti!). Il bambino: Come far sì che il bambino rispetti i limiti Poche regole, chiare e concise. Non stabilite regole arbitrarie, ma spiegare sempre la ragione del limite stabilito. Nella prima infanzia i limiti più importanti riguardano essenzialmente 3 ambiti: Il rispetto degli altri; Il rispetto degli oggetti; Il rispetto dell’ambiente.  A partire da questi limiti più generali possiamo arrivare ora a formulare qualche esempio di limite più concreto, secondo quanto detto fin ora: “Se vuoi dire qualcosa al tuo amico puoi farlo con le parole, le mani si utilizzano solo per lavorare“.  "Utilizza questo gioco con cura perchè si potrebbe rompere e poi non funziona più" “Quando si è finito di usare una cosa, la si rimette al suo posto, così sappiamo sempre dove trovarla“; Dimentichiamoci quindi i classici e duri “Ho detto di no!” e le ancor peggiori minaccevo ricatti (“Se non metti a posto non andrai a giocare!“) e formuliamo regole chiare e che il bambino possa, con il nostro sostegno, gradualmente interiorizzare.   Non scoraggiamoci se il bambino non rispetta i limiti che cerchiamo di porre, ma interroghiamoci piuttosto sul perché ciò avviene. Possono esserci infatti diverse ragioni: potremmo non essere stati in grado di formulare adeguatamente la regola e dunque egli non ne capisce le ragioni, oppure il bambino è semplicemente troppo piccolo per comprendere il limite in sé. L'adulto: Maria Montessori spiega che il bambino inizia a capire il senso delle regole intorno all’anno e mezzo di età e a partire da quel momento comincia a seguirle (a volte più, a volte meno). È molto importante quindi che l’adulto: Dia limiti semplici e molto chiari; Li ponga in positivo piuttosto che in negativo: piuttosto che dire “Non toccare il cibo con le mani sporche” possiamo dire “Vai a lavarti le mani prima di toccare il cibo“; Sia il primo a rispettare le regole vigenti! La cosa più difficile per molti adulti, soprattutto per i genitori, è trovare il giusto equilibrio tra l’essere permissivi e l’essere autoritari: è molto importante che l’adulto, indichi al bambino qual’è il limite che non può essere sormontato, con calma e serenità, ma anche con fermezza.  

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Errori: come comportarsi con i bambini senza umiliarli

di Silvia Negri il nov 19 2020
IL SIGNOR ERRORE IL SIGNOR ERRORE   Come approcciare l’errore (che è fondamentale e onnipresente) senza umiliare i bambini? Riportiamo qui alcuni consigli tratti dal libro di Maria Montessori La mente del bambino, Garzanti, 1999 (ed. originale 1948) “Che cosa significano le correzioni sul quaderno dei compiti? Significa segnare dieci o zero! Come può rappresentare una correzione lo zero? Allora l’insegnante dice: Fate sempre gli stessi errori; non ascoltate quando io parlo; sarete bocciati agli esami. Tutte le note nei quaderni, e le osservazioni delle maestre producono una riduzione dell’energia e dell’interesse. Dire: sei cattivo o sei stupido, è umiliante; è insulto e offesa, ma non correzione, perché il bambino, per correggersi deve migliorare, e come può migliorare se è già sotto la media, e oltre a ciò viene umiliato?” … Se un bimbo manca di disciplina, diventa disciplinato lavorando in società con gli altri bimbi, e non col sentirsi dire che è indisciplinato. Se dite a uno scolaro che non sa fare una cosa, vi potrà facilmente rispondere: “Perché me lo dici, lo so già!” … “Così, meglio sarà avere verso l’errore un atteggiamento amichevole e considerarlo come un compagno che vive con noi ed ha un suo scopo, perché veramente ne ha uno. Da qualunque parte si guardi, troveremo sempre il Signor Errore! Se vogliamo andare verso la perfezione, conviene stare attenti agli sbagli perché la perfezione verrà solo correggendoli e bisogna guardarli alla luce del sole, bisogna ricordarsi che essi esistono come esiste la vita stessa“. … “Noi raggiungiamo dunque un principio scientifico che è anche un principio di verità, il controllo dell’errore. Qualunque cosa sia fatta nella scuola da insegnanti, da bambini o da altri, ci sono sempre errori. Nella vita della scuola deve entrare il principio che non è importante la correzione, ma il controllo individuale dell’errore, che ci dice se abbiamo ragione o no“.   Ricordiamoci sempre che la valutazione non deve tradursi in un giudizio, ma in uno strumento capace di far emergere le potenzialità. FONTI M. Montessori, La mente del bambino, Garzanti, 1999 (ed. originale 1948)

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Come correggere un comportamento sbagliato

di Silvia Negri il nov 19 2020
Il bambino al quale si lascia licenza di comportarsi come gli pare non è un bambino libero, bensì un bambino abbandonato a se stesso e al mondo. I bambini hanno bisogno di sentire il limite, e si spingerano in là finchè non lo avranno raggiunto. Senza limiti le conseguenze negative non tarderanno a manifestarsi. Ma come intervenire in modo corretto quando è strettamente necessario? Ripondiamo a questa domanda basandoci sulla tecnica delle “tre zone” di Ginott. Ce ne parla John Gottman in “Intelligenza emotiva per un figlio“: "Ginott, inoltre, suggerisce ai genitori di pensare a un sistema di regole basato su tre «zone» di comportamento: una zona verde, una zona gialla e una zona rossa. La zona verde comprende i comportamenti autorizzati e desiderati. È il modo in cui vogliamo che i nostri figli si comportino, e su cui diamo loro una totale libertà. La zona gialla è un comportamento che non è autorizzato, ma viene tollerato soltanto per due ragioni. La prima, quando può essere considerato un «margine d’errore per i principianti». Tuo figlio di quattro anni non può stare seduto tranquillo per tutta la funzione religiosa, ma ti aspetti che con il tempo migliori. La seconda il «margine d’errore per i tempi difficili». Un bambino di cinque anni dà in escandescenze quando ha il raffreddore. Un adolescente sfida l’autorità materna mentre i genitori divorziano. Potreste non approvare questo tipo di comportamenti, e dovreste farlo capire. Ma potete tollerarli, avvertendo vostro figlio che lo state facendo solo per le circostanze eccezionali. La zona rossa sono i comportamenti che non possono essere tollerati, senza nessuna eccezione. Tra questi ci sono le attività pericolose alla salute propria e degli altri. I comportamenti illegali, o quelli che voi considerate immorali, non etici o socialmente inaccettabili.” Nel definire le varie zone, bisogna tenere conto del fatto che alcuni comportamenti sgraditi sono però determinati dalla condizione infantile: non possiamo aspettarci che un bambino di cinque anni torni a casa col grembiule pulito. Dobbiamo pero aspettarci e chiedergli di non fare del male ai compagni e di non mancare di rispetto all’autorità dell’insegnante.

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Il cestino dei tesori

di Silvia Negri il nov 19 2020
Il Cestino dei tesori: come realizzarlo?   Immagini The Imagination Tree e Montessori 4 you   Il Cestino dei tesori nasce da un'idea di Elinor Goldschmied, educatrice e pedagogista inglese: un'attività particolarmente adatta ad  'allenare' il coordinamento occhi-mano e a favorire lo sviluppo dei cinque sensi. Il cervello dei neonati si sviluppa rapidamente anche in risposta a stimoli provenineti dall'ambiente attraverso i 5 sensi e il movimento del corpo: il cestino appaga perfettamente questa esigenza: "maneggiando, succhiando, rigirando in bocca gli oggetti i bambini fanno scoperte relative al peso, alle dimensioni, alla forma, alla consistenza, al rumore, all'odore e quando scelgono un oggetto possiamo immaginare che si stiano chiedendo ''che cosa è?'' - scriveva la pedagogista inglese nel suo libro Persone da zero a tre anni. Come si prepara un cestino dei tesori? Scegliete un cestino possibilmente in vimini non troppo alto e al suo interno ponete oggetti di uso quotidiano (non giocattoli) di diversi materiali naturali, forme e dimensioni diverse (legno, metallo, ecc...) Sono da evitare oggetti troppo piccoli che il bambino potrebbe ingerire (in genere evitiamo tutti gli oggetti he possono passare all'interno di un rotolo di carta igenica); sconsigliamo l'uso della plastica perchè ha uno scarso valore sensoriale, non dà sensazioni piacevoli al tatto, non ha un odore particolare e nemmeno un sapore unico. Tutti gli oggetti scelti vanno lavati e puliti, e devono essere in buone condizioni: se qualcosa si danneggia va sostituito. Il contenuto va continuamente rinnovato, gli oggetti scelti con cura e attenzione, l'adulto ha il compito di aggiungere sempre nuovi oggetti in modo da rendere il gioco sempre interessante. "la parola tesoro suggerisce qualcosa di di bello e di prezioso, gli oggetti devono riflettere questa qualità" scriveva Elionor Goldschmied Lo scopo della raccolta è offrire il massimo interesse attraverso i 5 sensi: il tatto: consistenza e peso l'olfatto e gusto: varietà degli odori e dei sapori (ridotto ma possibile) l'udito: squilli, tintinniti,... la vista: colore, forma, lunghezza, lucentezza Ecco alcuni esempi da scegliere come tesori: pigne, sassi grussi, coperchi dei barattoli in metallo (es. marmellata), piume, una spugna naturale, mela e limone (ovviamente da sostituire ogni volta che si propone il Cestino), gomitolo di lana, spazzolino da denti, pennello per il trucco, pennello da imbianchino, cucchiaio da cucina in legno o di metallo, cubi, portatovagliolo, scatoline, nacchere, sonagli di diversi tipi, piccolo imbuto, scatolette sigillate con dentro fagioli o riso, colino per il tè, stampini per i biscotti, borsellino in pelle, bambolina di stoffa, pallina da tennis,  sacchettini stoffa ben cuciti con dentro lavanda, timo, rosmarino..., scatolette di cartone, carta oleata, rotoli carta igienica... Scegliete un paio di oggetti per ogni categoria, riempite il cestino di almeno una decina di oggetti e proponeteli al piccolo. Il genitore deve sedersi vicino al bimbo ed "esserci" in modo amorevole e rassicurante, ma non invadente, non deve intervenire a meno che il piccolo non lo richieda. Non è necessario incoraggiare il bambino ad utilizzare il materiale: lo farà da solo!, i piccoli sanno selezionare, scartare e spesso durante il gioco ritornano su quello che preferiscono. Alcune idee per il cestino dei tesori le trovate anche qui: http://www.le-coccole.it/dentizione Osservazione di un bambino di sei mesi che gioca al cestino dei tesori di E. Goldschmied. - Canale YouTube Vita Zero Tre. https://www.youtube.com/watch?v=LYkTW9dOOR4  Silvia.          

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Scarpe da bambino: l'avventura dell'acquisto

di Silvia Negri il nov 19 2020
Missione: Acquistare un paio di scarpe da bambino per la stagione invernale  Andiamo in un negozio di una catena specializzata in articoli sportivi: cerchiamo scarpe da bambino, in pelle, con suola in gomma, non troppo rigida: cerco la corsia giusta                                      **livello stress 5% dopo che ho girato un quarto d'ora chiedo al commesso che mi dice "è là" Una volta capito dove si trova "là" ci vado        ** livello stress 10% faccio passare i modelli di scarpe, trovo quello che mi piace cerco il numero: non c'è  cerco un altro modello non c'è il numero ne cerco un altro...                                         **livello stress 50% cerco il numero: c'è!!!                                    ** livello stress 20% lo provo.... nessuno che controlli se il numero è giusto e se la bambina cammini bene... lo faccio io, ma nessuno mi aiuta, sono tutti impegnati. la scarpa calza ma stringe troppo la caviglia, le da fastidio: non va bene   cerco la commessa                                          ** livello stress 60% quando finalmente riesco a parlarle mi consiglia un altro modello proviamo e mi accorgo che sotto non c'è la gomma ma bensì la PLASTICA (??) chiedo qualche spiegazione in più ma non me la sa dare e mi dice: "sono tutte così vanno bene da palestra" non convinta e insoddisfatta riparto dal punto 4  **livello di stress 80% mia figlio si stufa.... ora è noioso                      comincia a girare per il negozio tocca tutto non vuole più provare niente                                ** livello stress 100% usciamo Lo convinco ad andare in un negozio specializzato in articoli per bambini Entriamo la commessa ci accoglie e ci fa accomodare   **livello stress 0% ci mostra i modelli di scarpe nel numero giusto               **livello stress 0% scelgliamo quello che ci piace di più le proviamo.... la commessa controlla il numero e la camminata mentre mi spiega e mi fa apprezzare le caratteristiche delle scarpe mio figlio gioca con i giochi a disposizione nel negozio                                  **livello stress 0% sono perfette siamo soddisfatti, paghiamo e usciamo Se le avessi volute di un altro colore sarebbe stato possibile ordinarle e riceverle entro pochi giorni.                                                                             **livello stress 0%

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Aiutami a fare da solo

di Silvia Negri il nov 19 2020
Il senso di meraviglia      Continuare ad alimentare il senso di meraviglia nei bambini, fornendo abitualmente occasioni per scoprire da sé il mondo che ci circonda e le meraviglie di cui sono capaci il proprio corpo e la propria mente, è uno dei principali obiettivi della pedagogia Montessoriana.  La Montessori non insegnava ai bambini a leggere ma permetteva loro di scoprire la propria capacità di leggere. Non insegnava i teoremi o leggi della fisica, ma accompagnava i bambini alla scoperta degli stessi. Lo stupore che brilla negli occhi del bambino di fronte ad una nuova scoperta fa tutta la differenza. E' fondamentale aiutare i nostri bambini a fare da soli: un concetto già pronto non colpirà mai la loro attenzione quanto una scoperta che è il risultato di un interesse prima, di un’indagine e di un lavoro poi. Studiare le eruzioni vulcaniche è affascinante. Riprodurne una è indimenticabile!

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Djeco - Giochi da Tavolo - Scopri il nuovo Catalogo 2020 dei Giochi per i bambini piccoli

di Silvia Negri il nov 18 2020
Una collana di primi giochi in scatola ideati specificamente per i bambini di età compresa tra i 2 anni e mezzo e i 5 con animaletti divertenti, regole semplici e tempi di gioco adatti a questa età.  Giochi semplici e divertenti per passare un po' di tempo in famiglia o in compagnia degli amici.     Little Association - Gioco di Logica  Little Action - Gioco da Tavolo per bambini sempre in movimento Little Circuit - Gioco di percorso Little Memo - Gioco di memoria Little Observation - Gioco di osservazione Little Association - Gioco di associazione Little Collect - Gioco di collezione    
3 sprouts libreria

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Libreria Montessoriana a cosa serve?

di Silvia Negri il nov 06 2020
Stai cercando una libreria per la cameretta dei tuoi bambini? La libreria Montessoriana ti aiuta a renderli indipendenti nello scegliere il libro preferito, è infatti alla loro altezza ed è comoda e facilmente accessibile, inoltre permette al bambino di riconoscere il libro guardando la copertina. Scopri tutti i modelli
Aiutami a Dormire da Solo: Come Aiutare il Bambino a fare la nanna | Le Coccole

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Come Aiutare il Bambino a Dormire da Solo

di Silvia Negri il nov 02 2020
Negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi libri per aiutare i genitori ad affrontare il momento della messa a letto dei bambini. Uno dei libri più famosi e discussi è quello del medico spagnolo Estivill, "Fate la nanna", basato su un metodo piuttosto duro che mira ad abituare i bambini ad addormentarsi da soli senza che i genitori accorrano al loro pianto.  Grazia Honegger Fresco, pedagogista, allieva di Maria Montessori nel libro "Facciamo la nanna" (Il leone verde) critica il metodo Estvill perchè "con questo metodo un bambino smette di piangere non perché ha imparato a regolare il proprio sonno, ma perché si è rassegnato, non senza tristezza, a rimanere da solo"; la pedagogista propone in alternativa un metodo basato sul rispetto dei ritmi naturali del bambino e sulla sua esigenza di essere consolato, ma sempre ponendo i giusti limiti.  Una buona giornata predispone a un buon sonno: la notte riflette molto il giorno... un neonato per essere sereno ha bisogno di passare del tempo da solo a sperimentarsi e a conoscersi attraverso giochi ripetitivi, come ad esempio aprire e chiudere le manine sdraiato su un tappeto. E' importante preparargli un ambiente armonioso in cui si senta bene, che rispetti e incoraggi la sua autonomia, dove possa sperimentare le sue competenze e che susciti in lui interesse per ciò che ha intorno. Gli spazi andrebbero divisi distintamente: il posto della nanna non può e non deve essere confuso con quello del gioco o del cambio ad esempio Spesso, invece vengono confusi da stimoli eccessivi: troppi giochi, troppe cose attorno, troppe parole, continue proposte di gioco da parte di adulti sempre presenti... Creare un rituale per la nanna, breve ma rilassante, i bambini sono abitudinari, ad esempio il bagnetto con acqua calda (38°C) fatto verso le 18-20 e della durata di circa 20 minuti, una cena leggera e soprattutto niente giochi vivaci, in fine la lettura di un buon libro adatto all'età a voce bassa. Se si sveglia durante la notte non prendetelo subito in braccio, ma accarezzatelo al buio, parlate poco e a bassa voce. "La risposta pacata e tranquilla della madre è il miglior balsamo lenitivo e rafforzante. Le neomamme non devono farsi prendere dall'ansia ma cercare una tranquilla serenità. La ripetitività è il mezzo migliore per dare al piccolo quel quieto conforto che previene ogni timore di abbandono". Se la mamma allatta, sostiene Grazia Honegger, la cosa migliore è che il bambino dorma vicino a lei, in questo modo le fasi del sonno di mamma e bambino si rafforzano, garantendo un riposo migliore ad entrambi. Parlare al bambino in modo gentile ma fermo, senza scelte alternative gli dà sicurezza, ad esempio al momento della nanna  dire "Ora è il momento della nanna", e non "ti va di andare a nanna?", il bambino nel primo caso percepisce la certezza delle cose che vanno fatte quotidianamente e questo gli trasmette tranquillità, nel secondo invece è confuso. Compito del genitore è decidere per il bene del piccolo senza paura di reazioni oppositive o capricci.
Cosa Non Regalare ad un Neonato | Le Coccole

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Cosa Non Regalare ad un Neonato

di Silvia Negri il nov 02 2020
REGALI PER L’ARRIVO DI UN BEBE’ Una delle prime domande che ci poniamo quando un’amica è in dolce attesa è cosa regalare per la nascita di un bambino? meglio fare un regalo alla mamma? Come comportarsi? meglio fare visita al neonato in ospedale o a casa? Ecco alcune regole di buona educazione che sarebbe importante seguire per rispetto di mamma e bimbo...   Partiamo da cosa non regalare: Se la mamma è in meno di cinque mesi solitamente si fa il regalo a lei, scegliete un regalo collegato alla gravidanza come ad esempio un chiama angeli, un porta ecografia o una luce notturna che poi utilizzerà con il bimbo per controllarlo mentre dorme Da evitare biberon e succhietti: sono articoli che vengono scelti solitamente dalle mamme, in base alle esigenze del bambino in un momento successivo (anti colica, anti rigurgito, senza siliconi ecc.), solitamente viene consigliato l'acquisto di un biberon per andare in ospedale nel corso preparto quindi è probabile che l'abbiano già. Se volete regalare un capo di abbigliamento, scegliete articoli che possano essere sfruttati nei mesi successivi alla nascita, evitate body e tutine in taglia nascita (taglia 1 mese, 3 mesi o ancor peggio 0), perchè sono i primi acquisti che si fanno di solito nel corredino e vengono in genere utilizzati per poco tempo, oppure optate piuttosto per must have, come il berrettino, prezioso nelle prime settimane di vita in qualsiasi stagione, come quelli in bamboo biologico certificato. Non regalate prodotti cosmetici da supermercato (creme, bagnoschiuma,salviette...) contenenti paraffina, siliconi, petrolati e oli minerali, meglio scegliere cosmetici ecobio, con ingredienti naturali, senza derivati petrolchimici e biodegradabili per l’ambiente, per proteggere la pelle delicata del bambino, come i prodotti biologici Mamma Baby, perfetti per il cambio, bagno e cura del corpo di bambini e non. Meglio evitare girello e box, articoli di puericultura su cui circolano pareri (dei pediatri) contrastanti, a meno che non abbiate una richiesta specifica dei genitori, noi consigliamo sempre e solo le fascia portabebé elastica o rigida per i primi mesi oppure il marsupio ergonimico a partire dai 3/4 mesi. questi supporti mettono il bambino in una posizione corretta per la sua schiena e gli permettono di abbracciare la mamma ogni volta che ne sentirà il bosogno, lasciandola comunque libera. Sono di moda, soprattutto nei Baby Shower organizzati dalle amiche, le torte di pannolini: sono un'ottima idea perchè i pannolini non bastano mai! e sono un regalo davvero utile. …  PER NON SBAGLIARE  Consigliato dai pediatri, perché allontana il rischio di soffocamento in culla (SIDS), e molto pratico, il sacco nanna, invernale o estivo, con ampia scelta di budget di spesa per la nanna notturna o il Nido Baby, adatto per i primi mesi di vita permette al bimbo di sentirsi contenuto come nel grembo materno Utili senz'altro anche il cuscino per l’allattamento, la cover per l'ovetto traspirante che regola la sudorazione e in caso il bimbo la sporchi si lava in un attimo oppure la tendina che lo protegge dal sole durante le passeggiate o i brevi spostamenti. Un altro must have per una neomamma è senz'altro la swaddle o mussola di cotone: un prodotto davvero versatile! si può utilizzare ad esempio per asciugare il bambino dopo il bagnetto, per ripararlo da sole o da una leggera aria, oppure come telo per appoggiare il bimbo e farlo giocare sul prato, per cambiarlo, o....  Perfetti i libri in stoffa o impermeabili (da usare durante il bagnetto) per i neonati, non così facili da trovare; colorati e sicuri quelli di Lilliputiens Particolarmente apprezzate dai genitori, le cornici e gli album per custodire i momenti più belli, che meritano di essere stampati. Un'idea nuova sono Le Mussole del Bebè, mussole da utilizzare anche come sfondo fotografico per il bebè con apposite cartoline dove indicare l'età e vederne la crescita nel tempo... Arcobaleni, serpentine di giochi ed altri elementi colorati e allegri, che rallegreranno con estro le giornate dei neo genitori con i loro piccoli a passeggio, e non passeranno sicuramente inosservati.   BON TON ED EDUCAZIONE NON PASSANO MAI DI MODA E per chi ama regalare i fiori? Meglio evitare omaggi floreali in ospedale (spesso sono vietati proprio dalle strutture ospedaliere), invece se andate a casa meglio scegliere fiori non troppo profumati, per evitare di infastidire l’olfatto sensibile di mamma e bambino. Data la ricerca di equilibrio della nuova famiglia, è bene organizzare preventivamente le visite e non presentarsi nei primi giorni dopo la nascita. Se il nuovo arrivato ha un fratellino o una sorellina, è bene portare un piccolo dono anche per il maggiore. Evitate di trattenervi troppo, perché magari il piccolo dovrà riposare o la mamma allattare, no ai baci al bambino e non prendetelo in braccio, se non vi viene proposto dai genitori. Evitate di toccare il bambino in particolar modo le mani, ma soprattutto non stressate la neo mamma creandole ansia, con domande su dove e quanto dorme il bambino o se allatta o meno. Consigli non richiesti non sono consigli e, in questi casi, ascoltare ed offrire conforto, sostegno e fiducia valgono più di ogni regalo.
Scegliamo le migliori scarpine primi passi in 10 step | Le Coccole

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Scegliamo le migliori scarpine primi passi in 10 step

di Silvia Negri il nov 02 2020
Tutti i pediatri e gli ortopedici oggi sono concordi sul fatto che piedini dei bambini sono una parte del corpo sensibile e da proteggere rispettandone la crescita naturale.... ma quali sono dunque le scarpe primi passi  giuste per il mio bambino? La risposta più semplice è anche la più corretta: quelle che non si indossano! Già, perché il piedino dei bambini ai primi passi dovrebbe essere lasciato nudo, libero di sentire il terreno e di trovare il proprio punto di equilibrio. Le nonne probabilmente ricorderanno le scarpine primi passi durissime che ci avevano fatto indossare, convinte dai dottori che fossero le più adatte per i nostri piedini. Studi più recenti però hanno evidenziato che "per compiere i suoi primi esperimenti di deambulazione il piedino deve essere ‘aggredito’ il meno possibile” (Gaetano Pagnotta, Responsabile di Alta Specializzazione di Ortopedia presso l’Ospedale Pediatrico Bambin gesù di Roma). Come fare?     10 consigli per scegliere le scarpine giuste    1 - Poichè siamo nati scalzi e la necessità di coprire e proteggere il piede ci viene imposta dall’ambiente e non da reali necessità fisiologiche, soprattutto per l'esterno cerchiamo scarpine morbide e flessibili che si avvicinino il più possibile alla camminata scalza. senza troppi strati tra il piedino ed il terreno per favorire la ricezione delle informazioni propriocettive. Nei piedini dei bambini, infatti si trovano dei particolari recettori molto sensibili, che controllano la posizione posturale in modo da favorire l’equilibrio: più i piedi sono a contatto con il suolo e maggiore è la quantità di informazioni che riescono a trasmettere al cervello.    2-Selezionate le marche migliori: "famoso" non è sempre sinonimo di migliore!. La scelta dovrebbe tener conto anche di altri criteri: studio ergonomico, consolidata esperienza specifica nelle linee dei bambini, uso di materiali certificati: diffidate delle aziende di grido che offrono scarpe pressochè identiche per adulti e bambini: spesso sono calibrate sul piede dell'adulto e e poi ridotte di dimensione.... ma un bambino non  ha la stessa forza nel piede di un adulto ed ha anche necessità molto differenti!.   3- Valutate il consumo e la deformazione: è sconsigliato passare le scarpe tra fratellini: il riutilizzo dell'abbigliamento è senz'altro utile ed economicamente vantaggioso ma per le scarpe è diverso: l’utilizzo deforma le scarpe a seconda del modo di camminare. una scarpine usata  potrebbe creare danni al piedino poichè ha già preso la forma del piede del bimbo che le aveva indossate in precedenza.   4- Il numero della scarpa può variare sensibilmente a seconda del marchio: misurate con cura il piedino facendogli appoggiare il piedino a terra (se possibile) per avrere la certezza di trovare la taglia corretta. A volte l'idea di far durare un po' di più le scarpe ci spinge stare abbondanti con la taglia ma attenzione! una scarpa troppo lunga potrebbe far assumere abitudini sbagliate o far inciampare il bambino. La misura corretta che consiglia Bobux è circa 1 dito dalla punta.   5-Scegliete prodotti realizzati con materiali naturali: pelle, cuoio o gomma per suole e tomaia, cotone per le scarpe estive. Esistono alcuni marchi in commercio (Bobux ad es.)  certificati ad uso giocattolo (child safe): questo tipo di certifcazione indica che non sono stati utilizzati materiali pericolosi o nocivi per la salute dei bambini.   6- Qual è quindi il modello  più adatto? Il mercato ci offre una vastissima varietà di modelli per i bambini ai primi passi: stivali, ballerine, ginniche, ecc...: la nostra scelta dovrebbe essere fatta non sulla base dell'occasione (ad esempio per  una cerimonia) ma tenendo in considerazione l'età del bambino e le sue necessità.   7- Come regola generale ricordate che le scarpine più adatte per cominciare a camminare non dovrebbero avere il plantare perché i bambini fino ai 2 anni non hanno l’arco plantare formato e quindi sarebbe una forzatura dannosa.  L'arco plantare è un insieme di muscoli e ossa che si forma camminando, e in generale per tutti i modelli valgono le regole del buonsenso: evitate le scarpe molto dure con una suola spessa, ricordate che i bambini con quelle scarpe devono correre giocare, saltare e ballare: per tacchi e infradito ci sarà tutto il tempo più avanti... Anche il supporto alla caviglia è un mito da sfatare, perchè blocca il movimento: la caviglia ha bisogno di esercizio per svilupparsi, altrimenti è come indossare un busto restrittivo. 8- Il nostro corpo ha, come detto precedentemente, la necessità di “sentire” la superficie sulla quale sta camminando. Quindi vanno benissimo i piedini nudi in casa. Alle calzine antiscivolo preferite le soft sole con la suola in pelle scamosciata che funge da soletta: proprio come la pelle nuda infatti, non permette di pattinare e quindi impedisce al bambino di cadere. Le calze antiscivolo, fatte con pezzi di gomma, bloccano il piede provocando conseguenze critiche per le caviglie e le ginocchia dei bambini.    9-  Le scarpa non deve essere stretta nella zona dell’avampiede perchè si limita il movimento intorno al metatarso e il conseguente sviluppo del tessuto molle.   10- Cosa rende una Scarpa Perfetta? Le scarpe dei bambini devono avere abbastanza spazio per una crescita naturale,  essere estremamente flessibili, di peso leggero ed avere una suola ultra sottile per una perfetta propriocettività.Le scarpe devono permettere tutte quelle attività di gioco come arrampicarsi, correre e saltare, non dovrebbero avere zeppa o pendenza dal tallone all’avampiede. La zona delle dita deve essere abbastanza larga per permettere un naturale movimento delle stesse.
Come insegnare a lavarsi le mani da 0 a 3 anni | Le Coccole

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Come insegnare a lavarsi le mani da 0 a 3 anni

di Silvia Negri il nov 02 2020
Oggi vogliamo soffermarci su una competenza alla quale non sempre si dà la giusta importanza: il lavaggio delle mani.  In genere, si dedica maggiore attenzione alla conquista di altri traguardi (come l’autonomia in bagno o a tavola) forse perché ritenuti tappe evolutive più importanti o forse semplicemente perché per ripulire le mani dei bambini, spesso sporche, risulta più pratico ricorrere alle salviettine umidificate.Ma dietro al gesto di “lavarsi le mani” c'è molto di più di una semplice norma igienica,...C'è la ripetizione di una serie di gesti secondo una successione ben definita (cosa non proprio semplice per un bambino di 0-3 anni), che comporta lo sforzo di mettere in successione ogni singola azione e di rispettarne la sequenza precisa (mi tiro su le maniche, stringo la manopola del rubinetto, ruoto la mano per far uscire l’acqua, prendo la saponetta, la passo tra le mani etc.). L’esercizio quotidiano fa sì che questo comportamento diventi automatico e che ogni gesto venga eseguito con sempre maggiore cura. “Lavarsi le mani” è anche l’occasione per vivere un’intensa esperienza sensoriale, grazie alla piacevole manipolazione di acqua e sapone, e per assistere ad una vera e propria magia, qual è la trasformazione di questi due materiali in un elemento nuovo: la schiuma.Infine, cosa molto importante, l’acquisizione di questa nuova competenza, come ogni traguardo raggiunto, è motivo di profonda gratificazione per il bambino ed è ancor più amplificata se vi è riconoscimento da parte del genitore.
Come vestire i bambini in inverno | Le Coccole

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Come vestire i bambini in inverno

di Silvia Negri il nov 02 2020
Non esiste il tempo "cattivo" ma il cattivo abbigliamento diceva Maria Montessori... In primavera e in estate è un tripudio di mamme ai giardinetti e di bambini sui campi da calcio, di basket o in bicicletta al parco. In inverno, le mamme tendono a "rinchiudere" i piccoli in casa anche dopo l'asilo o la scuola, con il timore che il freddo possa portarli ad ammalarsi con più frequenza. Gli stessi pediatri invitano a portar fuori persino i bimbi più piccoli (neonati, per esempio) anche quando fa freddo, avendo l'accortezza di prendere le adeguate precauzioni in merito alla scelta dell'orario di uscita e della tipologia di abbigliamento. I benefici dell'aria aperta Diversi sono i benefici del portare fuori i bambini anche nella stagione più fredda: 1 - si dà la possibilità ai bambini di esplorare la natura anche d'inverno 2 - si divertono e hanno modo di combattere efficacemente la sedentarietà tipica della stagione invernale, evitando ore passate davanti alla televisione o tra le mura domestiche. 3 - se coperti in modo adeguato e portati fuori nelle ore centrali della giornata, sono meno esposti agli agenti infettivi di quanto non lo siano invece in luoghi non areati, come le comunità in cui i bimbi trascorrono comunque buona parte della loro giornata (asili, scuole ma anche la stessa famiglia, se vi sono persone malate). 4 - correre, saltare, andare in  bici...sono tutte attività fattibili anche in inverno e persino se nevica. Anzi, con la neve tende a diventare tutto magico e sarebbe un vero peccato privare i bambini del piacere di inzupparsi per la paura che si ammalino. Ciò che conta, ovviamente, è saperli vestire in modo adeguato e con abbigliamento "tecnico", utilizzando per i più piccoli sacchi termici come Igloo, all'esterno antipioggia e all'interno in velluto di bambù, un materiale termico che da calore lasciando respirare la pelle ed evitando che il bimbo sudi. Anche la Sitip, Società Italiana di Infettivologia Pediatrica, sottolinea l'importanza del gioco all'aperto per i bambini anche in inverno. Per la cultura nordeuropea, è assolutamente naturale far giocare e correre i piccoli nella neve o sotto la pioggia anche tutti i giorni. Proprio dal punto di vista della salute, il gioco all'aperto e il movimento hanno il potere di rinforzare il sistema immunitario dei bambini contro l'aggressione di virus e batteri. Come coprire i bambini in inverno L'abbigliamento, riveste un ruolo chiave e va scelto con cura e in riferimento all'età dei piccoli, oltre che al tipo di attività svolta fuori casa: ovviamente c'è differenza, tra un bimbo di pochi mesi che resta seduto o sdraiato nel passeggino e bambini più grandi che praticano sport o semplicemente si rincorrono al parco. In linea generale, nei primi anni di vita è necessario coprire un po' di più i piccoli proprio perché la capacità di termoregolazione è minore, meglio quindi scegliere materiali che aiutano la termoregolazione come la lana merino e il bambù evitando tessuti tecnici che bloccano la traspirazione. Per tutti i bambini grandi e piccoli, risultano sempre indispensabili accessori come lo scalda collo, una sorta di sciarpa cucita in modo da formare un tubolare, più semplice per loro da indossare che gli consente una certa autonomia nel metterlo e toglierlo, cuffia e guanti. Questi capi di abbigliamento, spesso rifiutati dai bimbi, vanno invece utilizzati sempre al fine di evitare otiti fastidiose, bronchioliti o peggio, bronchiti.A sottolinearlo sono proprio i pediatri della Sitip. Questi ultimi consigliano anche di porre particolare attenzione agli indumenti bagnati, con la neve o la pioggia, sostituendoli subito. Per questi motivi, è sempre bene optare per un abbigliamento tecnico e a cipolla, oltre che ricordarsi di portare con sé sempre un cambio per le parti più "a rischio" (guanti, calze e pantaloni, per esempio). Come evitare contagi quando si sta al chiuso? I pediatri (membri della Sitip) sottolineano l'importanza di arieggiare almeno due volte al giorno gli ambienti chiusi, di non esporre i bimbi al fumo passivo né ad adulti che non stanno bene, di concedersi momenti di vacanza in mezzo alla natura (magari al mare, al lago o in collina). Il giusto equilibrio tra attenzione e libertà rappresenta la ricetta giusta per assicurare ai bambini una buona salute e divertimento sano in tutta sicurezza.
Lo sviluppo del bambino attraverso il movimento | Le Coccole

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Lo sviluppo del bambino attraverso il movimento

di Silvia Negri il nov 02 2020
Ormai tutti gli studiosi dello sviluppo infantile sono concordi nel considerare i primi 3 anni di vita come il perioro più importante in assoluto per la formazione dell'individuo.   In particolare Maria Montessori definì i primi 2 anni "un'epoca di fatica e di costruttività". E' il periodo sensitivo dell'ordine, in cui è fondamentale che tutto abbia un posto nell'ambiente, il periodo dell'attenzione ai minimi dettagli, e dell'osservazione paziente ed attenta.   E' il periodo del movimento, nel quale il bimbo si muove instancabilmente, vuole camminare, e camminando impara a coordinare il movimento degli arti superiori ed inferiori, il periodo in cuio desidera trasportare oggetti pesanti e lo fa infaticabilmente finchè non è stanco.   E' l'età del "massimo sforzo".   E' importante non interrompere il bambino in questi suoi esercizi (dicendogli frasi del tipo "Sei troppo piccolo", "Ti fai male", o "E' troppo pesante per te") finchè non costituiscono un pericolo per la sua incolumità, pertchè altrimenti egli non riesce a portare a termine il suo ciclo di attività e questo provoca deviazioni, a lungo termine, quakli perdita della concentrazione, della determinazione e della perseveranza.   In particolare "all'età di 2 anni il bambino ha un estremo bisogno di camminare. Può camminare per due o tre km s se una parte della strada è in salita meglio!, la parte più difficile è sempre quella più interessante!   Il bambino non si propone di andare in qualche posto: ha solo voglia di camminare e per aiutarlo veramente l'adulto deve seguire il bambino e non pretendere che cammini svelto come lui...   Il bambino cammina con gli occhi non meno che con le gambe. Ciò che lo fa avanzare è la vista delle cose interessanti che sono attorno a lui. Cammina finchè vede un agnello che pascola: allora è attirato dallo spettacolo e si ferma a guardarlo. Soddisfatto di questa esperienza continua a camminare, vede un fiore e si siede lì accanto per odorarlo.... in questo modo può percorrere dei chilometri pieni di brevi fermate e interessanti scoperte" M. Montessori "Educazione per un mondo nuovo"   Al bambino non interessa guardare le vetrine o fare in fretta perchè i negozi chiudono, e si annoia ad essere trasportato in un passeggino. Per lui ogni viaggio se pur piccolo è una scoperta. Il bambino è un essere in movimento. "Lo sviluppo della sua mente avviene attraverso il movimento ed i sensi. "   M. Montessori - La mente assorbente.
Scarpine per il gattonamento | Le Coccole

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Scarpine per il gattonamento

di Silvia Negri il nov 02 2020
Anche il tuo bambino ha iniziato a gattonare? scopriamo insieme quali scarpine potrebbero essere adatte a lui in questa prima fase che lo porterà verso il cammino autonomo