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Gattonare: come e perchè stimolare il bambino a farlo | Le Coccole

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Gattonare: come e perchè stimolare il bambino a farlo

di Silvia Negri il dic 28 2020
Gattonare, strisciare, rotolare è la prima modalità con cui il bambino comincia a spostarsi nell’ambiente, inizia una nuova fase di esplorazione dell'ambiente circostante! Fin dalla nascita ha fatto tantissime conquiste: i primi sorrisi, le prime paroline, ha imparato ad afferrare, a stringere a stare seduto e ora è arrivato il momento di cominciare a gattonare ma.... Come favorire il gattonamento? Il gattonamento è una fase molto importante nello sviluppo di un bambino, attraverso la quale impara tantissime cose sia a livello fisico che psichco, ponendo le basi per le fasi di sviluppo successive:  favorisce, infatti, lo sviluppo grosso motorio e la motricità fine, l’equilibro, la coordinazione oculo-manuale, rinforza il tono corporeo e la muscolatura, in particolare quella dorsale, facilitando la successiva deambulazione e il corretto assetto posturale, risultando utile anche quando il bambino imparerà a suo tempo a leggere e scrivere. Leggi qui il nostro articolo sui benefici del gattonamento Di solito il bambino inizia a farlo verso i 7-8 mesi, ma ci sono bambini che non passano da questa tappa, pur iniziando a camminare a 12 mesi, che è l’epoca media dei primi passi. Come stimolare il bambino a gattonare Si può cercare di stimolare  questa attività in modo divertente attraverso il gioco. Allo scopo,mettetelo a terra su un tappeto in posizione a quattro zampe, e sedetevi di fronte a lui a poca distanza. Ora allargate le braccia in segno di accoglienza e chiamatelo più volte per nome, dicendo “vieni!” con tono affettuoso. Nel caso in cui dimostri di voler collaborare iniziando a spostarsi in avanti bisogna gratificarlo con convinzione più e più volte "ma come sei bravo! dai che ce la fai...", per poi abbracciarlo se mai riuscisse a compiere l’intero tragitto. Sempre per “allenarlo” gli si può tendere spesso le mani, per invitarlo ad alzarsi in piedi tenendosi aggrappato. Provate a farvi aiutare anche dal papà e dal suo gioco preferito ;-) Il bambino non gattona? Non insistere… In nessun caso bisogna insistere, se non gradisce queste iniziative o, peggio, si mette a piangere. Ogni forzatura è controproducente, bisogna attendere il momento giusto, quando il bambino si sentirà sicuro e pronto, con pazienza e fiducia, a tutto vantaggio del benessere psicofisico del bambino. Esistono scarpe per gattonare? esistono scarpine specifiche per la fase del gattonamento appositamente studiate per questa fase in cui il bambino deve avere la possibilità di mettere il piede in tutte le posizioni che preferisce: sono scarpine morbide, hanno la suola in pelle o in schiuma di gomma proprio per adattarsi al piedino del bambino e proteggerlo dal terreno. Abbiamo preparato per te una guida per aiutarti a scegliere le prime scarpe per il tuo bambino, scaricala qui gratuitamente.
Gattonare: quali benefici ha il bambino che gattona? | Le Coccole

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Gattonare: quali benefici ha il bambino che gattona?

di Silvia Negri il dic 27 2020
La fase del gattonamento è la prima delle fasi dello sviluppo motorio che il nostro bambino dovrà attraversare per imparare a camminare. Di fatto non tutti i bambini imparano a gattonare, ma è una fase molto importante e bisognerebbe quantomeno provare a stimolerli in questo articolo ti spiego perchè stimolare il tuo bambino a gattonare.... partiamo? Perchè stimolare ai bambini a gattonare Perchè stimolare i bambi ni a gattonare? Il bambino attraverso il gattonamento impara innumerevoli cose: ad esempio acquisisce potere su di sé, sul proprio corpo, rispetto allo spazio ed agli altri. Può finalmente spostarsi in modo autonomo con una maggiore velocità. Può avvicinarsi o allontanarsi dalle figure di riferimento importanti, gettando le basi per la sua autonomia, non solo motoria ma anche emotiva. Può decidere la velocità della propria andatura e quale obiettivo raggiungere, e come accade per tutti i passaggi di crescita importanti, gli permette di costruire un saldo senso di sè, base di una solida fiducia in se stesso. Inoltre il gattonamento a livello fisico favorisce lo sviluppo grosso motorio e la motricità fine, l’equilibro, la coordinazione oculo-manuale, rinforza il tono corporeo e la muscolatura, in particolare quella dorsale, facilitando la successiva deambulazione e il corretto assetto posturale, risultando utile anche quando il bambino imparerà a suo tempo a leggere e scrivere. Il bimbo che gattona rinforza la vista, in quanto viene sostenuta la visione tridimensionale degli oggetti e degli spazi  incoraggiando gli occhi a lavorare insieme. Inoltre, viene anche favorita la visione bifocale, per cui il bambino impara via via sempre meglio a mettere a fuoco oggetti vicini e lontani. Il bambo che gattona crea una vera e propria mappa del territorio e ciò gli consente di avere una più chiara percezione dello spazio intorno a sé, del movimento e della posizione del proprio corpo in esso, rinforzando la propriocezione (percezione di sè). Muoversi per raggiungere gli oggetti nello spazio, porta il bambino ad impegnarsi nel superamento degli ostacoli, capacità che rinforzerà le sue abilità motorie. Gattonare, inoltre, favorisce lo sviluppo della coordinazione di braccia e gambe. Pertanto, se il nostro bambino gattona, non dovremo forzarlo a superare velocemente questa tappa a favore della deambulazione e, del resto, se salta questa fase, allo stato attuale della ricerca non vi sono motivi sufficientemente chiari che ciò rappresenti senz’altro un problema. In entrambi i casi sarà importante rispettare i modi ed i tempi del bambino nella costruzione del proprio movimento e di conseguenza del proprio Sè. Esistono scarpine adatte per la fase del gattonamento? Certamente si! le scarpine adatte in questa fase devono essere assolutamente morbidissime e leggere, perchè il bimbo possa muoversi in assoluta libertà. Scegli scarpine che avvolgano e proteggano il piede senza costringerlo, punta larga in modo che il bambino possa allargare le dita, suola morbida ed elastica che si possa piegare in tutte le direzioni, sia sulla punta che sul fianco, soprattutto se il tuo bambino gattona in posizione seduta. Trovi tutti i modelli qui sul nostro sito!  Inoltre abbiamo creato una guida gratuita per i genitori che vogliono scegliere le scarpine per i propri bambini in modo consapevole clicca qui e scaricala gratuitamente :-)  Il mio bambino non gattona Saltare la fase del gattonamento, secondo alcuni studi, potrebbe essere un potenziale campanello d’allarme rispetto al regolare processo di crescita e sviluppo non solo motorio, ma attenzione! questo non significa che se il bambino salta questa tappa allora sicuramente avrà delle problematiche: si tratterebbe più che altro di un fattore di rischio, che comunque da solo non sarebbe sufficiente a delineare una certa fatica nella crescita. C’è comunque un dibattito ancora in corso per cui secondo alcuni studiosi saltare questa tappa sarebbe uno svantaggio, mentre invece secondo altri non comporterebbe alcun tipo di eventuale successiva fatica nella crescita. Sicuramente il tempo e le ricerche ci aiuteranno a capire meglio, per il momento ti consigliamo di stimolare il bambino a gattonare, proprio perchè il gattonamento ha innumerevoli e utili funzioni per lo sviluppo del bambino. In nessun caso bisogna insistere, non forzarlo a fare ciò che non vuole: ogni forzatura è controproducente. Come stimolare il bambino a gattonare? scopriamolo insieme... Silvia.
Scegliamo le migliori scarpine primi passi in 10 step | Le Coccole

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Scegliamo le migliori scarpine primi passi in 10 step

di Silvia Negri il nov 02 2020
Tutti i pediatri e gli ortopedici oggi sono concordi sul fatto che piedini dei bambini sono una parte del corpo sensibile e da proteggere rispettandone la crescita naturale.... ma quali sono dunque le scarpe primi passi  giuste per il mio bambino? La risposta più semplice è anche la più corretta: quelle che non si indossano! Già, perché il piedino dei bambini ai primi passi dovrebbe essere lasciato nudo, libero di sentire il terreno e di trovare il proprio punto di equilibrio. Le nonne probabilmente ricorderanno le scarpine primi passi durissime che ci avevano fatto indossare, convinte dai dottori che fossero le più adatte per i nostri piedini. Studi più recenti però hanno evidenziato che "per compiere i suoi primi esperimenti di deambulazione il piedino deve essere ‘aggredito’ il meno possibile” (Gaetano Pagnotta, Responsabile di Alta Specializzazione di Ortopedia presso l’Ospedale Pediatrico Bambin gesù di Roma). Come fare?     10 consigli per scegliere le scarpine giuste    1 - Poichè siamo nati scalzi e la necessità di coprire e proteggere il piede ci viene imposta dall’ambiente e non da reali necessità fisiologiche, soprattutto per l'esterno cerchiamo scarpine morbide e flessibili che si avvicinino il più possibile alla camminata scalza. senza troppi strati tra il piedino ed il terreno per favorire la ricezione delle informazioni propriocettive. Nei piedini dei bambini, infatti si trovano dei particolari recettori molto sensibili, che controllano la posizione posturale in modo da favorire l’equilibrio: più i piedi sono a contatto con il suolo e maggiore è la quantità di informazioni che riescono a trasmettere al cervello.    2-Selezionate le marche migliori: "famoso" non è sempre sinonimo di migliore!. La scelta dovrebbe tener conto anche di altri criteri: studio ergonomico, consolidata esperienza specifica nelle linee dei bambini, uso di materiali certificati: diffidate delle aziende di grido che offrono scarpe pressochè identiche per adulti e bambini: spesso sono calibrate sul piede dell'adulto e e poi ridotte di dimensione.... ma un bambino non  ha la stessa forza nel piede di un adulto ed ha anche necessità molto differenti!.   3- Valutate il consumo e la deformazione: è sconsigliato passare le scarpe tra fratellini: il riutilizzo dell'abbigliamento è senz'altro utile ed economicamente vantaggioso ma per le scarpe è diverso: l’utilizzo deforma le scarpe a seconda del modo di camminare. una scarpine usata  potrebbe creare danni al piedino poichè ha già preso la forma del piede del bimbo che le aveva indossate in precedenza.   4- Il numero della scarpa può variare sensibilmente a seconda del marchio: misurate con cura il piedino facendogli appoggiare il piedino a terra (se possibile) per avrere la certezza di trovare la taglia corretta. A volte l'idea di far durare un po' di più le scarpe ci spinge stare abbondanti con la taglia ma attenzione! una scarpa troppo lunga potrebbe far assumere abitudini sbagliate o far inciampare il bambino. La misura corretta che consiglia Bobux è circa 1 dito dalla punta.   5-Scegliete prodotti realizzati con materiali naturali: pelle, cuoio o gomma per suole e tomaia, cotone per le scarpe estive. Esistono alcuni marchi in commercio (Bobux ad es.)  certificati ad uso giocattolo (child safe): questo tipo di certifcazione indica che non sono stati utilizzati materiali pericolosi o nocivi per la salute dei bambini.   6- Qual è quindi il modello  più adatto? Il mercato ci offre una vastissima varietà di modelli per i bambini ai primi passi: stivali, ballerine, ginniche, ecc...: la nostra scelta dovrebbe essere fatta non sulla base dell'occasione (ad esempio per  una cerimonia) ma tenendo in considerazione l'età del bambino e le sue necessità.   7- Come regola generale ricordate che le scarpine più adatte per cominciare a camminare non dovrebbero avere il plantare perché i bambini fino ai 2 anni non hanno l’arco plantare formato e quindi sarebbe una forzatura dannosa.  L'arco plantare è un insieme di muscoli e ossa che si forma camminando, e in generale per tutti i modelli valgono le regole del buonsenso: evitate le scarpe molto dure con una suola spessa, ricordate che i bambini con quelle scarpe devono correre giocare, saltare e ballare: per tacchi e infradito ci sarà tutto il tempo più avanti... Anche il supporto alla caviglia è un mito da sfatare, perchè blocca il movimento: la caviglia ha bisogno di esercizio per svilupparsi, altrimenti è come indossare un busto restrittivo. 8- Il nostro corpo ha, come detto precedentemente, la necessità di “sentire” la superficie sulla quale sta camminando. Quindi vanno benissimo i piedini nudi in casa. Alle calzine antiscivolo preferite le soft sole con la suola in pelle scamosciata che funge da soletta: proprio come la pelle nuda infatti, non permette di pattinare e quindi impedisce al bambino di cadere. Le calze antiscivolo, fatte con pezzi di gomma, bloccano il piede provocando conseguenze critiche per le caviglie e le ginocchia dei bambini.    9-  Le scarpa non deve essere stretta nella zona dell’avampiede perchè si limita il movimento intorno al metatarso e il conseguente sviluppo del tessuto molle.   10- Cosa rende una Scarpa Perfetta? Le scarpe dei bambini devono avere abbastanza spazio per una crescita naturale,  essere estremamente flessibili, di peso leggero ed avere una suola ultra sottile per una perfetta propriocettività.Le scarpe devono permettere tutte quelle attività di gioco come arrampicarsi, correre e saltare, non dovrebbero avere zeppa o pendenza dal tallone all’avampiede. La zona delle dita deve essere abbastanza larga per permettere un naturale movimento delle stesse.
Lo sviluppo del bambino attraverso il movimento | Le Coccole

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Lo sviluppo del bambino attraverso il movimento

di Silvia Negri il nov 02 2020
Ormai tutti gli studiosi dello sviluppo infantile sono concordi nel considerare i primi 3 anni di vita come il perioro più importante in assoluto per la formazione dell'individuo.   In particolare Maria Montessori definì i primi 2 anni "un'epoca di fatica e di costruttività". E' il periodo sensitivo dell'ordine, in cui è fondamentale che tutto abbia un posto nell'ambiente, il periodo dell'attenzione ai minimi dettagli, e dell'osservazione paziente ed attenta.   E' il periodo del movimento, nel quale il bimbo si muove instancabilmente, vuole camminare, e camminando impara a coordinare il movimento degli arti superiori ed inferiori, il periodo in cuio desidera trasportare oggetti pesanti e lo fa infaticabilmente finchè non è stanco.   E' l'età del "massimo sforzo".   E' importante non interrompere il bambino in questi suoi esercizi (dicendogli frasi del tipo "Sei troppo piccolo", "Ti fai male", o "E' troppo pesante per te") finchè non costituiscono un pericolo per la sua incolumità, pertchè altrimenti egli non riesce a portare a termine il suo ciclo di attività e questo provoca deviazioni, a lungo termine, quakli perdita della concentrazione, della determinazione e della perseveranza.   In particolare "all'età di 2 anni il bambino ha un estremo bisogno di camminare. Può camminare per due o tre km s se una parte della strada è in salita meglio!, la parte più difficile è sempre quella più interessante!   Il bambino non si propone di andare in qualche posto: ha solo voglia di camminare e per aiutarlo veramente l'adulto deve seguire il bambino e non pretendere che cammini svelto come lui...   Il bambino cammina con gli occhi non meno che con le gambe. Ciò che lo fa avanzare è la vista delle cose interessanti che sono attorno a lui. Cammina finchè vede un agnello che pascola: allora è attirato dallo spettacolo e si ferma a guardarlo. Soddisfatto di questa esperienza continua a camminare, vede un fiore e si siede lì accanto per odorarlo.... in questo modo può percorrere dei chilometri pieni di brevi fermate e interessanti scoperte" M. Montessori "Educazione per un mondo nuovo"   Al bambino non interessa guardare le vetrine o fare in fretta perchè i negozi chiudono, e si annoia ad essere trasportato in un passeggino. Per lui ogni viaggio se pur piccolo è una scoperta. Il bambino è un essere in movimento. "Lo sviluppo della sua mente avviene attraverso il movimento ed i sensi. "   M. Montessori - La mente assorbente.