Qualche consiglio per aiutare il bambino a fare la nanna

Negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi libri per aiutare i genitori ad affrontare il momento della messa a letto dei bambini. Uno dei libri più famosi e discussi è quello del medico spagnolo Estivill, "Fate la nanna", basato su un metodo piuttosto duro che mira ad abituare i bambini ad addormentarsi da soli senza che i genitori accorrano al loro pianto. 

Grazia Honegger Fresco, pedagogista, allieva di Maria Montessori nel libro "Facciamo la nanna" (Il leone verde) critica il metodo Estvill perchè "con questo metodo un bambino smette di piangere non perché ha imparato a regolare il proprio sonno, ma perché si è rassegnato, non senza tristezza, a rimanere da solo"; la pedagogista propone in alternativa un metodo basato sul rispetto dei ritmi naturali del bambino e sulla sua esigenza di essere consolato, ma sempre ponendo i giusti limiti. 

Una buona giornata predispone a un buon sonno: la notte riflette molto il giorno... un neonato per essere sereno ha bisogno di passare del tempo da solo a sperimentarsi e a conoscersi atttraverso giochi ripetitivi, come ad esempio aprire e chiudere le manine sdraiato su un tappeto.

E' importante preparargli un ambiente armonioso in cui si senta bene, che rispetti e incoraggi la sua autonomia, dove possa sperimentare le sue competenze e che susciti in lui interesse per ciò che ha intorno.

Gli spazi andrebbero divisi distintamente: il posto della nanna non può e non deve essere confuso con quello del gioco o del cambio ad esempio

Spesso, invece vengono confusi da stimoli eccessivi: troppi giochi, troppe cose attorno, troppe parole, continue proposte di gioco da parte di adulti sempre presenti...

Creare un rituale per la nanna, breve ma rilassante, i bambini sono abitudinari, ad esempio il bagnetto con acqua calda (38°C) fatto verso le 18-20 e della durata di circa 20 minuti, una cena leggera e soprattutto niente giochi vivaci, in fine la lettura di un buon libro adatto all'età a voce bassa.

Se si sveglia durante la notte non prendetelo subito in braccio, ma accarezzatelo al buio, parlate poco e a bassa voce.

"La risposta pacata e tranquilla della madre è il miglior balsamo lenitivo e rafforzante. Le neomamme non devono farsi prendere dall'ansia ma cercare una tranquilla serenità. La ripetitività è il mezzo migliore per dare al piccolo quel quieto conforto che previene ogni timore di abbandono".

Se la mamma allatta, sostiene Grazia Honegger, la cosa migliore è che il bambino dorma vicino a lei, in questo modo le fasi del sonno di mamma e bambino si rafforzano, garantendo un riposo migliore ad entrambi.

Parlare al bambino in modo gentile ma fermo, senza scelte alternative gli dà sicurezza, ad esempio al momento della nanna  dire "Ora è il momento della nanna", e non "ti va di andare a nanna?", il bambino nel primo caso percepisce la certezza delle cose che vanno fatte quotidianamente e questo gli trasmette tranquillità, nel secondo invece è confuso. Compito del genitore è decidere per il bene del piccolo senza paura di reazioni oppositive o capricci.

 

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